Translation The why of fencing


 

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I perché della scherma

 
Dedicato agli schermitori curiosi

 

Introduzione

 

Perché, magica parola che per lo schermitore racchiude in sé numerose valenze: i meccanismi di un’azione schermistica, dalla più semplice alla più complessa – i principi di utilità pragmatica della tattica – la ratio delle norme del Regolamento.

La curiosità, se ben gestita, credo sia una dote umana d’inestimabile valore; ricercare la conoscenza e successivamente dedicarsi al suo perfezionamento può dare anche indiscussa prova di amore per una disciplina, nella fattispecie quella della gestione sportiva delle armi.

Nella mia piccola impresa di voler osservare la Scherma da multiformi punti di vista ho già prodotto tempo fa, assieme ad altri lavori, Scherma – quiz, ora con i Perché della scherma, cerco di completare quest’ottica interattiva con il lettore: in effetti questo mio lavoro può essere utilizzato sia per mettersi con divertimento alla prova, sia per avere un’ulteriore occasione di approfondimento con il magico mondo della Scherma, fatto di aspetti di fisica, di geometria, di statistica, di logica, ma anche di passione, di ricerca e d’interpretazione personale.

Sono riuscito a racimolare 126 perché, spalmati tra i vari argomenti non dico senza un minimo di coerenza, ma sicuramente non in modo sistematico; ciò con il preciso intento di conferire alla lettura un tono d’intrattenimento, inserendo anche alcuni riferimenti agli anni addietro, cosicché i lettori più giovani possano anche conoscere qualche risvolto di un non lontano passato.

Alcuni perché potranno apparire anche un po’ semplici e banali, ma non ho voluto escludere da questa lettura nessuno.

Chi mi conosce sa le motivazioni per cui continuo in queste mie fatiche letterarie: credo fermissimamente nella divulgazione della conoscenza, qualunque essa sia e quindi anche in quella relativa al mondo della Scherma.

Data la struttura del lavoro, ho dovuto fare esercizio di estrema sintesi; e confesso anche al lettore che durante la sua stesura mi sono proprio divertito.

 

 

Maestro Stefano Gardenti

 

 

 

a  Firenze nell’ottobre del 2011

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I perché

 

 

 

 

 

  • Perché la nostra disciplina è denominata

          scherma?

 

La parola scherma deriva dal longobardo,skirmjan, che significa proteggere, colpire. La stessa cosa in lingua inglese: de-fencing, ifendersi.

 

 

 

 

  • Perché nella scherma ci sono tre specialità?

 

Il fioretto non è un’arma storica, in quanto è solamente un attrezzo utilizzato didatticamente dai maestri nelle sale.

La spada nasce dall’esigenza di gestire un’arma in spazi ristretti come i vicoli storici di città medievali e quindi si precisa nel tempo con l’uso quasi esclusivo della punta e con una coccia semisferica atta a difendersi di conseguenza.

La sciabola, utilizzata negli spazi ampi, è l’arma più completa in quanto, avendo più libertà di movimento, può alternare alla punta anche l’uso del taglio della lama; bivalenza che richiede sulla coccia la presenza di un’ulteriore parte ricurva, denominata elsa.

Le tre specialità sportive dei nostri tempi sono i derivati di queste diverse esigenze.

 

3)    Perché le cocce delle tre armi sono differenti?

      

Dipende dalle loro diverse funzioni.

Nel fioretto (come del resto anche nelle altre specialità) la coccia ha solo lo scopo di proteggere fisicamente la mano dai possibili traumi causati dall’arma avversaria.

Nella spada e nella sciabola, essendoci i bersagli validi avanzati, la funzione della coccia è anche quella di non farsi toccare al fine della segnalazione della stoccata: ma mentre nella prima  sufficiente la forma semisferica per i colpi di sola unta, nella seconda è necessaria per i colpi di taglio anche l’elsa, che è la parte ricurva

              

 

 

 

4)   Perché le sezioni delle lame delle tre armi sono

diverse?

 

Nel fioretto la sezione è quadrangolare e di dimensioni tali da garantire una certa elasticità.

Nella sciabola è triangolare per i due terzi vicino alla coccia e rettangolare per l’ultimo terzo vicino alla punta; la lama deve presentare il cosiddetto taglio ed il controtaglio, che richiamano l’uso alternativo alla punta.

Nella spada la sezione è triangolare per assicurare una erta rigidità alla lama, in modo tale da ottimizzare la recisione dell’uso della punta ove sia indirizzata ai più esigui bersagli avanzati

 

 

 

5)    Perché la parte terminale della lama del

       fioretto è coperta dal nastro isolante?

 

Siccome la coccia è a massa per impedire la segnalazione dell’eventuale colpo portato su di essa, la lama che è metallica trasferirebbe tale proprietà anche alla punta, inficiandone la funzione; per ovviare, il Regolamento stabilisce che gli ultimi 15 centimetri di lama nei pressi della punta siano ricoperti da un nastro isolante.

 

 

 

 

6)   Perché, a differenza del fioretto, l’innesto della

      lama nella coccia di sciabola e di spada è

      eccentrico?

 

            Per facilitare la cosiddetta guardia di terza,    avente la funzione di proteggere già con la semplice postura  il   bersaglio esterno alto

 

 

 

 

7)   Perché la punta elettrificata della spada ha una

      superficie maggiore di quella del fioretto?

 

 

Per facilitare i colpi indirizzati all’esigua   superficie dei bersagli avanzati come il polso ed il    braccio.

Il Regolamento stabilisce per la punta del fioretto un diametro tra i 5,5 e i 7 mm, mentre per quella della spada un diametro di 8 mm

 

 

 

 

8)   Perché per il fioretto e per la spada sussistono

      attualmente due tipi di manico?

 

            L’evoluzione del modo di tirare di scherma ha   mandato in pensione, anni or sono, il manico italiano, tanto per intenderci quello con gli archetti ed il gavigliano centrale; sono rimasti   quindi sulla scena quello anatomico (od ortopedico)   che va per la massima e quello francese, utilizzato   soprattutto da un certo numero di spadisti.

In verità, nel rispetto delle norme regolamentari,ci sono anche dei manici intermedi.

 

 

 

 

9)   Perché il cosiddetto manico italiano è diventato

      obsoleto?

 

            Soprattutto per il fatto che, data la sua conformazione, privilegiava, sacrificandone la presa generale della mano, solo la precisione del colpo, precisione utile allo sviluppo di una scherma prevalentemente in linea.

L’incremento nello scontro sulla pedana della componente atletica degli atleti ha indubbiamente innestato nel tempo alcuni processi di revisione tecnica sul portamento dei colpi, processi che hanno inequivocabilmente sentenziato la fine del manico italiano.

 

 

 

 

10)   Perché è consigliata una costante

        manutenzione delle armi, soprattutto del

        fioretto  e della spada?

 

Col passare del tempo lo sporco si annida all’interno del cilindretto della bussola; di conseguenza la cosiddetta resistenza s’innalza mano a mano e va quindi ad abbassare il passaggio del segnale elettrico.

L’inconveniente è progressivo: comincia a non essere segnalato solo qualche raro colpo, poi il numero s’incrementa lentamente; il fatto è che può passare anche del tempo prima questo difetto si manifesti statisticamente in modo tale da destare il sospetto di malfunzionamento

 

 

 

 

 

  • Perché durante le pause dell’assalto, stando in pedana attaccati al rullo, è sconveniente scendere da essa e spostarsi lateralmente?

 

            Così facendo, il filo del rullo entra in attrito con i      bordi laterali del rullo stesso e si deteriora molto      velocemente

 

 

  • Perché nel maneggio dell’arma è sconsigliato

   l’uso di una soverchia forza?

 

Prima di tutto perché il Regolamento vieta il gioco violento; in secondo luogo perché la forza inficia progressivamente la destrezza e l’agilità, andando a rallentare la velocità di esecuzione di qualsiasi gesto tecnico

 

 

 

 

 

13)   Perché è consigliato maneggiare le armi

        privilegiando l’indice, il pollice ed il medio?

       

            Utilizzando queste dita come guida, si riesce a gestire l’arma in modo più agile e più preciso di quanto si riesca a fare impugnando invece il manico a mano piena

 

 

 

 

14)   Perché ogni arma è caratterizzata da diverse

        tipologie di bersagli?

 

            Per ossequiare alcuni principi: nel fioretto, l’arma convenzionale per eccellenza, il tronco del corpo si ricollega alla sede degli organi vitali; nella sciabola la parte superiore alla cintura al combattimento a cavallo; nella spada la totalità del corpo alla realtà del duello

 

 

 

 

15)   Perché il saluto canonico è composto da tre

        gesti, indirizzati in avanti, alla propria sinistra

        e alla propria destra?

 

                        E’ un retaggio storico di quando, oltre l’ovvia presenza di un elemento di fronte allo schermitore (l’avversario o il maestro),   erano presenti alla sinistra e alla destra i giurati quali aiutanti del      presidente di giuria nel giudicare le stoccate senza l’ausilio della segnalazione automatica

 

 

 

 

16)   Perché nella dinamica del saluto lo

        schermitore porta la coccia in prossimità del

        volto?

 

               Il gesto ha un valore simbolico in quanto il      Cristiano che scendeva in campo per battersi  era solito portare alle labbra l’elsa della spada, che  per la sua orma a croce, dava all’atto un alto significato morale e religioso

 

 

 

 

  • Perché è necessaria la stretta in tempo?

 

Premesso che l’arma va gestita al meglio della destrezza e della velocità, in occasione di certi episodi come ad esempio una battuta (effettuata o subita) o il semplice impatto della propria punta sul bersaglio, è necessario per brevi istanti incrementare la presa della mano sul manico al fine di mantenerne il migliore controllo

 

 

 

 

  • Perché nelle varie contingenze è opportuno

        variare le posizioni del pugno armato?

 

Durante lo scontro l’arma può collocarsi in numerose posizioni spaziali; dovendo ovviamente in ognuna di esse mantenere la massima efficienza, è necessario, ruotando la mano attorno all’asse longitudinale dell’avambraccio, adottare la postura muscolare migliore anche in relazione all’articolazione del polso e del braccio

 

 

 

 

  • Perché nella postura di guardia è meglio

          ripartire equamente il peso corporeo su

          entrambe le gambe?

 

Per permettere allo schermitore due cose di fondamentale importanza nelle varie contingenze del match: spostarsi velocemente in entrambe le direzioni ed essere sempre in condizione di esprimere il suo miglior allungo per l’attacco

 

 

 

 

  • Perché nella guardia il piede avanti deve

        essere indirizzato con precisione verso

        l’avversario?

 

Per ottimizzare lo spostamento in avanti  sia tramite l’esecuzione del passo, sia e  soprattutto per la migliore effettuazione  dell’affondo (partendo da errati presupposti   posturali nella guardia non si può altro che   peggiorarli nel passaggio all’allungo)

 

 

 

 

 

  • Perché nella guardia la distanza tra i piedi non deve essere né troppo esigua, né troppo ampia?

 

Innanzitutto per dare la migliore stabilità ed equilibrio alla posizione di attesa (rappresentata appunto dalla guardia), in  secondo luogo per conferire all’affondo la maggiore possibilità di espressione in avanti (espressione mano a mano inficiata da una guardia eccessivamente aperta)

 

 

 

 

  • Perché nella guardia il busto deve stare

                  eretto?

 

Per garantire la migliore distribuzione del peso         su entrambe le gambe e, tenendo le spalle ad una eguale altezza, garantire un’ottimale posizione del braccio armato

 

 

 

 

  • Perché nella guardia le gambe devono

          essere flesse opportunamente?

 

Per immagazzinare la giusta dose di energia muscolare da far esplodere soprattutto in occasione dell’affondo

 

 

 

 

  • Perché nella guardia le spalle non devono

     stare esattamente profilate rispetto alla

     linea direttrice, ma essere invece

     leggermente angolate rispetto ad essa?

 

              Per conferire alla muscolatura delle     spalle e del dorso una postura più naturale e     consentire quindi, soprattutto al braccio armato, movimenti più precisi e veloci.

L’allineamento delle spalle è doveroso, per questioni di equilibrio, solo nella estrema postura di     allungo, quando il corpo è tutto proteso in avanti

 

  • Perché nella guardia i trattati mostrano il

           braccio non armato nelle canonica

           posizione arcuata?

 

                        Perché possa svolgere al meglio la sua funzione equilibratrice in occasione degli spostamenti (soprattutto quello relativo al ritorno in guardia) e perché possa dare ulteriore slancio in avanti durante l’esecuzione dell’affondo.

 

 

 

 

  • Perché si deve prestare molta attenzione alla misura?

 

La distanza che intercorre tra gli schermitori è la matrice di ogni stoccata sia nell’ottica di cercare di mettere il colpo, sia nell’ottica inversa di non prenderlo.

Nel primo caso ha il valore di distanza che si deve riuscire a coprire per poter raggiungere il bersaglio dell’avversario; nel secondo quello di distanza che è necessario frapporre tra sé e la lama nemica per avere il tempo necessario per organizzare al meglio una proficua difesa.

In pratica, un attacco cosiddetto corto non solo non riesce a toccare, ma espone anche alla reazione dell’avversario; per converso una misura corta in difesa facilita l’attacco nemico.

 

 

 

 

  • Perché negli spostamenti sulla pedana lo

           schermitore solitamente muove per primo il

           piede posto verso la direzione prescelta?

 

Sia per effettuare lo spostamento il più velocemente possibile, sia per facilitare la meccanica del gesto ed evitare pericolose traiettorie d’intralcio tra le gambe

 

 

 

 

 

  • Perché nell’effettuazione dei passi i piedi si

          devono alzare da terra il meno possibile?

 

Per non trasmettere all’intero corpo e nella          fattispecie al braccio armato indesiderati          movimenti di ritorno, andando ad alterare l’intero sistema – schermitore

 

 

 

 

 

  • Perché dopo aver eseguito un passo, in

          avanti o all’indietro, è necessario ripristinare

          tra i piedi esattamente la stessa distanza che

          c’era in origine?

 

Lo scopo è quello di mantenere il miglior assetto possibile della postura di guardia e non deteriorarla progressivamente

 

 

  • Perché un attacco è denominato a balestra

          (o saltato)?

 

 

Perché nell’esecuzione del passo che precede l’affondo, i piedi non si muovono asincronicamente (prima quello avanti e a seguire quello dietro), ma insieme, producendo in altre parole un balzo, reso possibile dal raddoppio, ovvero dalla preventiva riunione del piede dietro a quello avanti

 

 

 

 

  • Perché effettuare il salto (o balzo) indietro

          anziché il passo indietro?

 

A parte che lo schermitore può sempre decidere a suo completo piacimento cosa fare, indubbiamente il balzo, rispetto al passo, ha il vantaggio di produrre più esplosivamente un maggiore spostamento all’indietro; tuttavia richiede e quindi consuma una maggiore quantità di energia fisica

 

 

 

 

  • Perché nell’affondo è consigliato l’inizio

          dell’utilizzo delle gambe sul finire della

          completa distensione del braccio armato

 

Lo spostamento in avanti dell’intera massa corporea indubbiamente influisce sui movimenti del braccio armato.

Riuscire a muovere la proprio punta           verso il bersaglio prescelto con un moto           uniformemente accelerato (rispettando quindi la           progressione braccio – gambe), non può non           influire positivamente sulla precisione del colpo

 

 

 

 

  • Perché andando in affondo il piede avanti

                     deve spostarsi e posizionarsi verso

                     l’avversario?

 

            Indubbiamente la traiettoria rettilinea è quella più breve; inoltre, un’ottimale postura del piede, va a facilitare il ritorno in guardia

 

 

 

 

 

  • Perché andando in affondo il piede dietro

             non deve caracollare verso la pedana?

 

Per due precisi motivi: il primo è che, non restando ben piantato a terra, dimostra che non è stato utilizzato come rampa di lancio per l’affondo (contrariamente all’opinione comune nel migliore allungo non è la gamba avanti che avanza, ma è quella dietro che spinge in avanti); il secondo motivo è che in tale postura ritarda il ritorno in guardia

 

 

  • Perché andando in affondo il busto deve

           rimanere eretto?

 

            Per gli stessi motivi per cui deve restare      eretto anche nella guardia: migliore gestibilità e precisione del braccio armato

 

 

 

 

  • Perché, andando in affondo, il braccio non

                  armato deve distendersi velocemente

                  all’indietro?

 

              Per contribuire alla slancio in avanti dell’intero corpo e per defilare le spalle rispetto alla linea direttrice, contribuendo anche al miglior equilibrio in questa postura estrema

 

 

 

 

  • Perché andando in affondo la divaricazione

          delle gambe non deve superare una certa

          misura?

 

                        Per consentire un repentino ritorno in       guardia in caso di attacco non andato a segno:       nella postura finale dell’affondo il perone deve       risultare perpendicolare al terreno o tutt’al più con il ginocchio in avanti

 

 

 

  • Perché è utile il raddoppio?

 

Perché in occasione dell’affondo riesce a produrre un maggiore spostamento in avanti: infatti, prima del movimento finale, il piede dietro va a congiungersi con quello avanti, guadagnando in pratica la misura preesistente tra i piedi nella postura di guardia

 

 

 

 

  • Perché ritornando in guardia il braccio non

        armato si ripiega nella posizione ad arco?

 

            Per contribuire a riequilibrare l’intero corpo, visto che si muovono in contemporanea sia il braccio armato sia entrambe le gambe, che vanno a riconquistare le loro posture di partenza

 

 

 

 

  • Perché nell’esecuzione del passo avanti

         affondo è conveniente distendere il braccio

         armato in sincronia con l’effettuazione

         dell’inizio del passo?

 

                        Per risparmiare un tempo tecnico di esecuzione, sovrapponendo appunto il movimento del piede con quello del braccio armato e quindi per eseguire, a parità di velocità, l’azione in un tempo più breve

 

  • Perché, eseguendo una frecciata, è

           conveniente superare di slancio

           l’avversario?

 

                        Perché, se l’attacco non va a segno, è      sicuramente svantaggioso trovarsi nei pressi dell’avversario in condizioni di equilibrio precario    con tutta la muscolatura impegnata nel recupero di una postura che garantisca una certa efficienza; anziché tornare in guardia è più conveniente  superarlo e giungere al più presto fuori della sua   portata

 

 

 

 

  • Perché è conveniente posizionarsi sulla

          linea direttrice?

 

La linea direttrice, che in teoria dovrebbe           Intersecare i piedi degli schermitori in guardia           uno di fronte all’altro, rappresenta l’asse di           simmetria dei bersagli interno-esterno, bersagli           che in tal modo risultano facilmente raggiungibili            da entrambi i lati.

Più si diverge da tale linea più per i tiratori una coppia  di bersagli si allontana progressivamente nello           spazio

 

 

 

 

  • Perché nell’effettuazione di un attacco è

           importante l’atteggiamento con l’arma

           dell’avversario?

 

                        Ogni atteggiamento tenuto dall’avversario      con la sua arma condiziona e suggerisce      almeno la partenza dell’azione d’attacco: la botta dritta si può tirare solo in contrapposizione ad una sua scopertura, la cavazione in contrapposizione ad un suo legamento, la battuta e colpo o la presa di ferro e filo solo se           concede il suo ferro

 

 

 

 

  • Perché da un legamento dell’avversario

          la cavazione a toccare non deve far

          descrivere alla punta un semicerchio nello

          spazio ?

 

            Perché la strada geometricamente più            breve risulta quella di una spirale avanzata: la            traiettoria deve contemporaneamente coniugare lo svincolarsi e il dirigersi subito verso il bersaglio

 

 

 

 

  • Perché può essere conveniente effettuare

                  un legamento?

 

            Innanzitutto lo scopo è quello d’instaurare un rapporto di dominio sulla lama avversaria

In secondo luogo nelle armi convenzionali chi sviluppa un attacco da un proprio legamento gode della priorità nella ricostruzione convenzionale dell’azione.

Infine, deviando la lama avversaria, si distoglie

la sua punta dal proprio bersaglio

 

 

 

 

  • Perché, cercando di effettuare un legamento

           di terza e/o di quarta oppure effettuando una

           parata di terza e/o di quarta, conviene

           talvolta alzare leggermente la punta della

           propria lama?

 

Se l’avversario tiene il suo ferro in linea parimenti al nostro oppure sviluppa il suo attacco sulla linea interna bassa o esterna alta, le due lame, giacendo pressoché su piani paralleli, hanno scarsa possibilità di entrare in contatto; per cui in questi casi chi vuole legare o parare trae vantaggio dall’inclinare leggermente il proprio ferro, aumentando di conseguenza l’angolo d’incidenza dei due piani.

 

 

 

 

  • Perché chi cerca di effettuare un legamento

                     deve prestare attenzione a come lo

                     esegue?

 

                        Il braccio armato costituisce una leva fisica di terzo genere, per cui il dominio del ferro non si     ottiene tramite la quantità di forza applicata, bensì con l’oculato rispetto della zona di contatto tra le due lame: perché la leva sia utile la parte vicino alla propria coccia deve imprigionare la parte avversaria vicino alla sua punta

 

 

 

 

  • Perché chi effettua un legamento deve

                  vigilare? 

 

        Innanzitutto, andando a ricercare nello     spazio il ferro avversario, ci si espone al suo svincolo in tempo (cavazione in tempo, se     andiamo a ricercare il ferro spostandoci nella sua direzione oppure circolata in tempo se lo facciamo tramite movimento circolato).

In secondo luogo, essendo finalmente riusciti ad     intercettare il ferro e a dominarlo, risultiamo scoperti sul lato opposto ed esposti quindi alla sua  cavazione

 

 

 

 

  • Perché può essere conveniente tenere il

             ferro in linea?

 

Perché nelle armi convenzionali, se il ferro, minacciante un bersaglio valido, è già in linea e non è distolto dall’attaccante, quest’ultimo perde la precedenza convenzionale del suo attacco

 

 

 

 

  • Perché può essere conveniente effettuare

             una battuta?

 

Ciò è vero nel fioretto e nella sciabola in

quanto chi la effettua gode della precedenza nella ricostruzione convenzionale dell’azione

 

 

 

 

  • Perché una battuta viene definita falsa?

 

Perché viene eseguita partendo da sotto il legamento avversario; è annoverata tra le cosiddette azioni ausiliarie

 

 

 

 

  • Perché è proficuo effettuare un filo?

 

Il vantaggio è quello di espletare il proprio colpo tenendo sempre sotto controllo il ferro avversario, usato addirittura come binario per arrivare a bersaglio; in altre parole il filo garantisce la linea sulla quale espleta la stoccata

 

 

 

 

  • Perché una fianconata esterna o interna

                danno, almeno  in teoria, garanzie di

                successo maggiori di un filo?

 

I due colpi, che sono composti da un filo     preceduto da un trasporto, avviluppando la lama avversaria più di un semplice legamento, espongono meno allo svincolo in tempo dell’antagonista

 

 

 

 

  • Perché per evitare il ferro avversario che

             cerca il nostro in modo semplice si fa

compiere alla nostra punta un evoluzione

spaziale di 180 gradi, mentre se la ricerca

avviene di contro i gradi diventano 360?

 

                        La diversa modalità d’intercettazione      configura due diverse situazioni spaziali.                    Nella ricerca del ferro con spostamento      semplice, si tratta di evitare l’impatto tra i due piani su cui giacciono le due lame, per cui è sufficiente far passare semplicemente la lama, evitandola mentre effettua il suo passaggio rettilineo.

Invece nella ricerca del ferro con      spostamento di contro si tratta di prevenire il      contatto tra i ferri, percorrendo in anticipo la stessa traiettoria circolare che sta compiendo la lama      avversaria

 

 

 

 

 

 

  • Perché l’esecuzione della difesa col ferro,

             cioè la parata, va ritardata il più possibile?

 

Per il semplice fatto che l’attacco potrebbe essere solo fintato e condotto quindi solo per indurre la lama che difende ad un inutile spostamento, atto solo a scoprire il bersaglio opposto.

Più si riesce a ritardare la parata (almeno sino all’ultimo tempo utile), più si hanno probabilità di scoprire il possibile inganno

 

 

 

 

  • Perché si parla di linee d’attacco e di linee

                     difensive?

 

                        Il corpo dello schermitore, inteso come      bersaglio (o le sue parti limitate nel caso delle      armi convenzionali), può essere frazionato con      due criteri: quello della specificità delle singole      parti rispetto al tutto (quindi bersaglio alto, basso, vicino o lontano) oppure quello della relazione spaziale con la lama avversaria (quindi bersaglio sopra la lama, sotto, all’interno o all’esterno).

Le linee sulle quali si muove la punta     durante il suo tragitto verso il bersaglio sono le     linee d’attacco, mentre quelle sulle quali si     muove la lama di chi subisce l’iniziativa sono le linee di difesa

 

 

 

 

  • Perché chi para deve rispondere?

 

In genere chi attacca si protende verso   l’avversario (affondo o frecciata), ponendosi in una postura meno difendibile della guardia.

Di conseguenza chi riesce a parare il colpo portato dall’attacco si trova nelle migliori condizioni di relazione spaziale per lanciare a sua volta il proprio colpo, detto risposta: in effetti lui si trova ancora nella più comoda guardia, mentre l’avversario è in affondo.

Il vantaggio è ancor più rimarchevole nelle armi convenzionali in quanto, nella ricostruzione convenzionale del colpo, chi para ha diritto alla risposta

 

 

 

 

  • Perché una parata di picco si differenzia da

             una parata di tasto?

 

Tutto dipende dal tempo di contatto tra le due lame: se si risolve solo in un brevissimo urto la parata è definita di picco, se invece si prolunga maggiormente è definita di tasto.

Ovviamente la prima tipologia di parata esclude per chi la effettua la possibilità di rispondere di filo

 

 

 

 

  • Perché alcune parate sono denominate di

                  mezza contro?

 

                        Mentre le parate di contro sono quelle che si realizzano facendo descrivere attorno alla lama     avversaria una traiettoria circolare (realizzando quindi    un cono spaziale che ha per vertice la coccia e per base il cerchio descritto dalla punta), le parate di mezza contro, invece, fanno descrivere solo metà del giro completo.

Sono due: effettuando il passaggio dalla seconda alla quarta oppure dalla terza alla prima (e non viceversa in quanto le traiettorie sono rettilinee)

 

 

 

 

  • Perché la parata va eseguita non troppo distante dal proprio bersaglio?

 

La difesa col ferro ha uno scopo primario, quello di deviare il colpo sopraggiungente dell’avversario; tuttavia in seconda battuta concede a chi l’ha eseguita una grossa opportunità, cioè quella di lanciare la propria risposta.

Eseguire una parata in un sito troppo lontano dal proprio corpo, oltre naturalmente a concretizzare un gesto inutile in quanto eccessivo, rende progressivamente più problematica la risposta sull’avversario sia da un punto di vista di comodità posturale, sia di tempistica

 

 

 

 

  • Perché in relazione alla linea esterna bassa si parla di parata e/o di legamento di ottava differenziandola dalla seconda?

 

Il sito spaziale è identico, ma diversa è la posizione pugno armato: nella postura di ottava il cosiddetto pugno è di terza (cioè con il dorso della mano verso l’esterno), mentre nella postura di seconda il pugno è di seconda (cioè con il dorso della mano verso l’alto)

 

 

 

 

  • Perché in relazione alla linea interna bassa si parla di parata e/o di legamento di settima differenziandola dalla quarta?

 

Il sito spaziale è identico, ma diversa è la posizione del pugno armato: nella postura di settima il cosiddetto pugno è di terza (cioè con il dorso della mano verso l’esterno), mentre nella postura di quarta il pugno è seconda in terza (cioè con il dorso della mano inclinato di 45° verso l’interno rispetto alla guardia)

 

 

 

 

 

 

  • Perché affidarsi alla sola difesa di misura può essere pericoloso?

 

Perché l’avversario può riuscire, come si dice, a rubarci misura e quindi a sorprenderci.

Una difesa efficace non può che basarsi sull’utilizzo contemporaneo della misura e del ferro

 

 

 

 

 

 

  • Perché una classica parata, pur eseguita in

                     tempo, può dimostrarsi inefficace?

 

   Una parata deve tutelare totalmente il bersaglio sottostante e quindi deve deviare completamente il colpo dell’avversario; quindi, malauguratamente, si può anche eseguire una     cosiddetta parata scarsa

 

 

 

 

  • Perché nella sciabola e nella spada ci sono

             due tipi di misure?

 

                        Poiché coesistono bersagli avanzati (polso, avambraccio, piede e coscia) e bersagli arretrati (quelli del tronco), lo sciabolatore e lo spadista devono preventivamente e alternativamente decidere su quale distanza posizionarsi.

Se la misura, è quella del fioretto, quella cosiddetta giusta, i bersagli del tronco si raggiungono tramite l’affondo, per cui per quelli avanzati è sufficiente la distensione del braccio.armato; diversamente, essendo la misura giusta parametrata rispetto ai bersagli avanzati, per raggiungere il tronco sarà necessario effettuare un passo avanti affondo

 

 

 

 

  • Perché nella specialità della spada in caso di parata e risposta al distacco dell’avversario è più conveniente la rimessa, anziché la controparata e risposta?

 

 

Per una questione geometrica: se idealmente facciamo un fermo immagine nell’istante in cui la parata si perfeziona, possiamo constatare che la punta deviata dell’attaccante è comunque più prossima all’originario bersaglio di quanto non lo sia la punta di colui che ha parato rispetto al bersaglio sui cui si appresta ad indirizzare la risposta.

Ricordiamoci che siamo in una specialità in cui non c’è alcuna convenzione, bensì solo il concetto di pura precedenza temporale del colpo: a parità di velocità una distanza più breve si percorre in minor tempo

 

 

 

 

  • Perché nella sciabola e nella spada i trattati

                           parlano di una guardia di terza”

 

               Essendo delle specialità in cui sono presenti i bersagli avanzati, i trattati, al fine di proteggerli in modo più adeguato, consigliano di decentrare l’assetto del braccio armato sulla linea esterna alta, appunto quella di terza

 

 

 

 

  • Perché gli sciabolatori sono denominati

                     “bitaglienti”?

 

                  Per il semplice fatto che la loro lama è      conformata in modo tale da evidenziare il taglio      (cioè la parte sottostante rispetto alla coccia) ed       il controtaglio (l’ultimo terzo superiore opposto      alla parte del taglio)

 

 

 

 

  • Perché nella sciabola non c’è il bersaglio non valido?

Prima dell’avvento della segnalazione automatica delle stoccate, la parte del corpo sottostante la cintura era considerata bersaglio non valido, nel senso che, una volta raggiunto, pur non dando luogo all’assegnazione del colpo, tuttavia interrompeva la ricostruzione dell’azione convenzionale (come del resto accade ancora nel fioretto).

Attualmente, con la sciabola elettrificata, il colpo sul bersaglio non valido non viene segnalato per limiti tecnici intrinsechi, per cui l’azione prosegue tranquillamente

 

  • Perché nella sciabola il Regolamento

                   vieta la sovrapposizione  della gamba dietro

                   rispetto a quella davanti?

 

                          E’ notorio che nella sciabola la difesa risulta molto difficoltosa, vuoi per la velocità dei colpi portati con la lama, vuoi per la presenza di numerosi bersagli; per tutto ciò si predilige maggiormente l’attacco.

Per cercare di limitare quindi la consequenziale foga arrembante, si è deciso d’intervenire sulle modalità di spostamento in avanti, soprattutto rendendo di fatto impossibile la frecciata, che è senz’altro l’azione più dirompente

 

 

 

  • Perché nella sciabola le parate vanno eseguite con il taglio della lama e con i gradi medio-forti?

 

Il concetto vale soprattutto per bloccare le sciabolate: le energiche percussioni impresse da queste ultime sono parabili solo opponendo il verso rigido e non flessibile della lama, appunto il taglio

 

 

 

 

 

  • Perché nella sciabola c’è un numero canonico di parate superiore a quello del fioretto?

 

 

Per il semplice fatto che la cosiddetta testa rappresenta un bersaglio valido raggiungibile dalle sciabolate: ed ecco la parata di quinta.

 

 

 

 

 

 

  • Perché nella guardia canonica di sciabola il

                     braccio dietro non è nella stessa posizione

                     arcuata in alto come nel fioretto e nella

                     spada?

 

 

                  Per due motivi che hanno la stessa origine: non

offrire un bersaglio maggiore e soprattutto non

beccarsi dei colpi dolorosi

 

 

 

 

  • Perché nella coccia di sciabola è presente

                     l’elsa?

 

                        L’elsa è quella superficie ricurva che caratterizza la coccia della sciabola.

La sua presenza è indispensabile per riuscire a difendere meglio la mano dalle sciabolate: in effetti una semplice forma semisferica, come nel fioretto e nella spada, protegge solo dai colpi di punta portati con traiettoria lineare

 

 

 

 

  • Perché nella sciabola è oggi obsoleta la distinzione nella lama tra taglio e controtaglio?

 

E’ una conseguenza dell’elettrificazione della specialità: il contatto di una qualsiasi parte della lama sul bersaglio valido provoca la segnalazione della stoccata.

In origine, quando la sciabola veniva giudicata a vista da quattro assessori ed un presidente di giuria, i colpi di lama (riuscendo a vederli in dettaglio!) valevano solo se portati con il taglio o il controtaglio

 

 

 

 

  • Perché nella sciabola si tira il tempo a

                     al braccio?

 

                  Perché è una ghiotta opportunità tecnica da opporre a chi, per caricare troppo il colpo, alza eccessivamente l’arma, scoprendo appunto al di sotto della coccia il polso e la prima porzione di avambraccio

 

 

 

 

  • Perché negli assalti di sciabola ad eliminazione diretta ci si ferma per la pausa all’ottava stoccata e non dopo i tre minuti canonici del fioretto e della spada?

 

La sciabola è una specialità superveloce: i tre minuti, probabilmente, non si raggiungerebbero mai.

 

 

 

 

  • Perché nella specialità della sciabola sono

                     molto più frequenti i colpi portati con la

                     lama rispetto a quelli di punta?

 

 

                        Per due motivi: il primo perché la velocità di un colpo vibrato con la lama è maggiore di quello portato dalla punta; il secondo perché, avendo la lama una superficie di contatto di gran lunga più estesa di quella della punta, ha una maggiore probabilità d’impattare il bersaglio

 

 

 

 

 

  • Perché nella specialità della spada il bersaglio valido non è solo corpo del tiratore?

             

                    A questo proposito il Regolamento contempla anche il suo materiale: in effetti il passante non è possibile isolarlo tecnicamente come la coccia e lo sporco, eventualmente presente su quest’ultima (sporco che fa registrare il colpo), è una precisa responsabilità di chi utilizza l’attrezzo

 

 

 

 

 

  • Perché gli spadisti sono chiamati

                     triangolari?

 

                        Il soprannome deriva dalla sezione della

loro lama, appunto triangolare

 

 

 

 

  • Perché nella specialità della spada c’è il colpo doppio?

 

Siccome l’unica norma regolamentare dello scontro è quella della precedenza temporale del colpo, ovviamente si è dovuto prendere in considerazione l’eventualità di un colpo in contemporanea.

Si poneva solo la questione dell’ambito di tolleranza per questa doppia segnalazione: come sappiamo è di un 20/25° di secondo

 

 

 

 

  • Perché è consigliabile tirare un colpo d’arresto di contrazione?

 

Contrarre significa creare con il proprio braccio armato, spezzandolo al polso, un angolo in corrispondenza della lama avversaria.

Il risultato che si ottiene è quello di deviare all’esterno del proprio bersaglio la punta dell’avversario, effettuando quindi il colpo d’arresto in modo tale da essere garantiti sulla linea d’attacco nemica.

 

 

 

 

  • Perché nella spada la postura canonica delle varie parate è difforme da quelle indicate per il fioretto?

Per due motivi: il primo consistente nel fatto che, in assenza di precedenza convenzionale della risposta, è meglio intervenire sul ferro avversario ad una maggiore distanza dal proprio bersaglio; il secondo dipendente dal fatto che nella spada la meccanica della risposta più opportuna è quella del filo (ecco perché, parando, si deve sempre mantenere la punta indirizzata verso l’avversario)

 

 

 

 

  • Perché nella spada, dopo un attacco andato a vuoto, è consigliabile ritornare in guardia con il braccio sempre in linea?

 

In questa specialità, proprio per l’assenza di regole convenzionali, il contrattacco ed il contropiede sono (o almeno dovrebbero essere) all’ordine del giorno.

E’ quindi utile, dopo un proprio attacco andato a vuoto, proteggere il ritorno in guardia, lasciando la punta a tutela durante questa delicata ed esposta fase di recupero posturale

 

 

 

 

  • Perché nella spada si tira un’angolazione al braccio?

 

Tutto dipende dal tipo di guardia che tiene l’avversario: se è scoperto c’è l’opportunità di indirizzargli un colpo dritto, altrimenti, se è coperto dietro la sua coccia, per aggirare la sua difesa non resta altro che violarla tramite un angolo creato nel vuoto all’altezza del pugno armato (questo nelle quattro linee, sopra – sotto – all’interno – all’esterno)

 

 

 

 

  • Perché non è conveniente invitare, legare o

                     parare di quarta con il pugno molto

                     spostato verso l’alto?

 

                        Ogni linea schermistica ha il suo ideale posizionamento dell’arma e relativa postura di pugno armato.

Nel caso in questione l’assetto di quarta, relativo al bersaglio interno basso, sconfina progressivamente in quello di prima, relativo al bersaglio interno alto.

Così facendo, non solo si scopre sempre più il proprio fianco, ma ci si trova in una posizione dalla quale è difficile impostare la propria azione, offensiva o difensiva che sia

 

 

 

 

  • Perché l’azione ausiliaria del disarmo è da

                     considerare inattuabile nel suo senso

                     letterale?

 

                        Per il semplice fatto che il Regolamento obbliga il presidente di giuria ad interrompere il match nel preciso istante in cui uno dei due tiratori perda il contatto con la propria arma.

Quindi il disarmo può essere inteso solo come intervento tale da limitare per l’avversario il pieno uso dell’arma

 

 

 

 

  • Perché è utile lo scandaglio?

 

Perché, in caso di assenza di conoscenze pregresse sulle tendenze difensive dell’avversario, sarebbe veramente da incauti sviluppare una qualsivoglia tipologia di azione d’attacco completamente al buio

 

 

 

 

  • Perché è utile il traccheggio?

 

Nello sviluppo dell’attacco vari sono gli elementi che possono concorrere al suo miglior successo.

Uno di questi è proprio il traccheggio, che, attraverso tutta una serie di movimenti e atteggiamenti con l’arma dissimulatori, tende a camuffare sia l’inizio che la natura della futura azione

 

 

 

 

  • Perché è pericoloso avvicinarsi all’avversario senza espletare alcun colpo?

 

 

Il valore sostanziale della misura è quello di una distanza di sicurezza: solo lo sviluppo di un proprio attacco può portare lo schermitore a rinunciarvi.

In tutti gli altri casi, avvicinandosi gratuitamente all’avversario, gli consentiamo delle chances senza averne alcuna

 

 

 

 

  • Perché non è utile attaccare l’avversario in

        modo continuo?

 

Uno degli elementi fondamentali dell’attacco è costituito dalla sorpresa (gli altri sono la tipologia di azione ed il bersaglio prescelto).

Reiterare l’attacco, anche se con modalità diverse, depotenzia quindi la conduzione tattica del match

 

 

 

 

  • Perché è utile variare spesso il proprio tipo di difesa?

 

Un errore tattico da considerare grave è quello di concedere all’avversario un riferimento costante: in tal modo gli si facilita oltremodo l’elaborazione della sua contraria.

Ecco perché è necessario variare quanto più è possibile il modo di difendersi, non solo alternando le varie tipologie di parata (semplice e di contro), ma anche eseguendo le uscite in tempo più consone alla situazione

 

 

 

  • Perché è opportuno sorvegliare il cronometro che indica lo scorrere del tempo durante lo svolgimento del match?

 

Il tempo (oltre allo spazio) rappresenta un’importante dimensione in cui si sviluppa lo scontro.

Tenere d’occhio costantemente (e non solo vicini allo scadere) il suo scorrere e mettere in relazione il tempo regolamentare residuo con il punteggio ha un’importanza tattico-strategica fondamentale e ciò non solo nell’ottica di dover attaccare o non attaccare, ma anche nella scelta delle azioni più appropriate da svolgere in un determinato istante dello scontro

 

 

 

 

  • Perché è opportuno rendersi sempre conto in quale sezione della pedana ci si trova

                     durante lo svolgimento del match?

 

                        E’ limitativo percepire la pedana solo quando si è prossimi al suo limite finale (sia che si stia per uscire, sia che si spinga l’avversario per farlo uscire).

La spazio è un’importante dimensione che va tenuta sotto costante controllo: sia sufficiente pensare all’atteggiamento che si deve tenere poco prima di entrare nella surricordata zona ultimativa (si deve cercare di effettuare una controspinta per non correre il pericolo di essere messo alle cosiddette corde).

Un altro aspetto è quello della relazione tra spazio e natura delle reciproche azioni tecniche tra i due contendenti: ad esempio, più si spinge l’avversario che ha poco spazio disponibile dietro di sé, più ci si deve aspettare un suo attacco o quantomeno un’uscita in tempo su un nostro ulteriore avanzamento; da qui la proficua costruzione di un controtempo o, per converso, di una finta in tempo

 

 

 

 

  • Perché si può tirare un’azione d’attacco a

                     propria scelta di tempo?

 

                        Lo si può fare perché per un apprezzabile periodo di tempo l’avversario mantiene uno stesso atteggiamento con l’arma (la sua configurazione è statica) e quindi l’inizio dell’attacco dipende esclusivamente da una scelta di chi lo effettua

 

 

 

 

  • Perché si è costretti a tirare un’azione

        d’attacco in tempo?

 

Poiché l’avversario muta in continuazione il suo atteggiamento con l’arma (invito, legamento o arma in linea) l’inizio dell’attacco non è a piacimento di chi lo sviluppa, ma va sintonizzato con i movimenti dell’attaccato

 

 

 

 

  • Perché si tira un’azione di prima intenzione?

 

Perché si è deciso di eludere in prima battuta la difesa dell’avversario, attuando sia un attacco semplice (che non contempla la parata dell’avversario), sia un attacco composto (che invece contempla una o più sue parate)

 

 

 

  • Perché si tira un’azione di seconda

             Intenzione?

 

      Perché si è deciso non di sorpassare direttamente la difesa dell’avversario, bensì di fargliela attuare e di costruirci sopra la nostra definitiva contraria.

L’esempio classico citato dai trattati è quello di cadere volontariamente sulla parata dell’avversario per costruirci sopra una controparata e susseguente controrisposta vincente

 

 

 

 

  • Perché è consigliabile variare il bersaglio

        a cui indirizzare i colpi?

 

 

                  Per non dare all’avversario un riferimento fisso e così facilitare la costruzione di una sua difesa efficace

 

 

 

 

100)    Perché si tira un’azione composta?

 

Al di là della scelta personale dell’attaccante, in linea teorica si è costretti ad attaccare con finta, proponendosi quindi di eludere uno o più parate dell’avversario, quando ci si rende conto di non riuscire a sorprenderlo con un’azione semplice; in altre parole quando la velocità del nostro attacco è inferiore a quella della sua reazione di difesa

 

 

 

 

101)     Perché la ricerca della massima velocità

            non è sempre necessaria nell’esecuzione

            di un attacco?

 

                        Per due motivi, uno tecnico ed uno metodologico.

Il primo consistente nel fatto che nell’esecuzione delle azioni composte, dopo aver effettuato la finta, lo schermitore deve adeguarsi ai tempi di reazione dell’avversario: solo dopo la realizzazione della parata di quest’ultimo e la sua necessaria elusione, potrà sviluppare appieno la propria massima velocità personale.

Il secondo, quello metodologico, consiste invece nell’opportunità che lo schermitore ha di sostituire nell’esecuzione del suo attacco la velocità pura con quella a tempo perso, cercando l’inganno proprio attraverso un’esecuzione temporale distonica rispetto a quella usuale

 

 

 

 

 

  • Perché si può effettuare una parata di

                        ceduta?

 

Perché l’avversario sta eseguendo un filo di seconda (e questa è la parata di ceduta di quarta) oppure un filo di quarta falso (e questa è la parata di ceduta di terza)

 

 

 

 

 

  • Perché si può tirare una cavazione o una circolata in tempo?

 

                                        Perché l’avversario, tramite l’effettuazione di un suo legamento, sta ricercando nello spazio il nostro ferro

 

 

 

  • Perché si può pensare di tirare un’inquartata?

 

Quando l’avversario ripetutamente ed ossessivamente tira al bersaglio interno e quindi è improbabile che cambi linea e vada su quella esterna (magari malauguratamente quella bassa del fianco), allora è possibile effettuare l’uscita in tempo denominata inquartata che notoriamente si basa sul concetto di schivata.

Il corpo, sulla sopravveniente stoccata avversaria, scarta sul suo esterno e il braccio armato è lasciato in linea per intercettare il bersaglio nemico

 

 

 

 

  • Perché si può tirare una passata sotto?

 

Quando l’avversario porta le sue stoccate sempre sui bersagli alti (la qual cosa può essere indotta anche dalla sua marcata differenza di statura), allora è possibile effettuare l’uscita in tempo denominata passata sotto.

Il corpo si abbassa al di sotto della linea d’attacco dell’avversario e il braccio armato è lasciato in linea per intercettare il bersaglio nemico

 

 

 

  • Perché è pericoloso eseguire una cavazione angolata?

 

 

Siccome il meccanismo di attuazione del colpo,   al fine di liberare il proprio ferro dal legamento avversario in modo alternativo alla cavazione, si basa sul piegamento dell’articolazione del polso e del gomito, ne consegue che la punta non solo non va subito in direzione del bersaglio avversario, ma che addirittura percorre nello spazio traiettorie di una certa lunghezza

 

 

 

 

  • Perché è rischioso ricorrere ad un’azione

                        composta da più finte?

 

Lo schermitore, per ogni finta eseguita, deve mettere in preventivo un successivo movimento della sua lama per eludere il provocato spostamento della lama avversaria,

Durante questa necessaria traslazione, la forza propulsiva dell’attacco è in stallo, in attesa appunto di avere la strada spianata verso il bersaglio.

Di conseguenza, più sono questi istanti, tanto

più l’avversario ha la possibilità di interrompere

l’azione tramite un suo colpo d’arresto

 

 

 

 

  • Perché è utile ricorrere ad un’uscita in

                        tempo?

 

 

                  Realizzandosi le opportune situazioni, l’uscita in tempo, oltre naturalmente a configurarsi come contraria idonea al caso specifico, consente allo schermitore di alternare in radice la propria difesa, impedendo all’avversario un’agevole previsione di quale possa essere l’accoglienza riservata ad un suo futuro ed ipotetico attacco

 

 

 

 

109)   Perché è utile ricorrere al controtempo?

 

Il controtempo, ovvero la contraria           all’uscita in tempo, è una fondamentale risorsa           tecnica per lo schermitore, che, volendo portare           un proprio attacco, si trova di fronte un           avversario che per difendersi ricorre non alla           parata, bensì ad un’uscita in tempo.

Si finta l’attacco, si attende la reazione          dell’uscita in tempo, si è già congetturato il modo come neutralizzarla e finalmente si può portare il proprio colpo finale

 

 

 

 

  • Perché per il destrimane non è lecito

                    temere oltremodo un tiratore mancino?

 

Per risolvere o almeno per ridimensionare questa diffusa opinione è sufficiente tener conto di due considerazioni.

La prima è di natura tecnica: i bersagli sono distribuiti in modo speculare anziché reciproco, quindi ad una stessa azione corrisponde un bersaglio diverso; ad esempio una battuta di quarta e colpo, sul destro finisce sul bersaglio interno invece sul mancino finisce su quello esterno.

La seconda considerazione è di valore eminentemente pratico: se non si sa quale azione svolgere sul mancino, essendo allo specchio, basta fare esattamente quello che fa lui.

 

 

 

      

  • Perché per lo schermitore è utile

                    allenarsi  anche con schermitori di

                    livello tecnico inferiore al suo?

 

                        Indubbiamente sulla pedana si possono incontrare tre tipologie di avversari: quelli nettamente più forti di noi, quelli nettamente più deboli e quelli più o meno del nostro valore.

Quelli più forti ci stimolano sia da un punto di vista tecnico che emulativo; con quelli uguali a noi è vera battaglia; ma anche quelli di caratura inferiore alla nostra sono preziosi, in quanto ci permettono di sperimentare con una certa tranquillità nuove azioni e nuove tattiche

 

 

 

                            

  • Perché nella scherma il cosiddetto

       arbitro  delle altre specialità sportive

         viene denominato Presidente di giuria?

 

E’ un retaggio dei tempi passati,    quando ancora la segnalazione dei colpi non era automatica e la materialità delle stoccate era affidata all’osservazione di quattro assessori (o giurati), appunto coordinati dal presidente di giuria

 

 

 

 

  • Perché è necessario prestare attenzione a  non uscire dai limiti

                    laterali della pedana?

 

Perché la pedana rappresenta il campo di gara e, come in tutte le altre discipline, il rispetto dello spazio regolamentare è precisato da apposite norme.

Nel nostro caso, se lo schermitore, esce con entrambi i piedi dalla pedana, è sanzionato con l’arretramento di un metro

 

 

 

 

  • Perché è necessario prestare la

                    massima  attenzione a non uscire dal

                    limite posteriore della pedana?

 

                  La pedana, cioè il campo dove gli schermitori competono, ha ovviamente anche un limite finale posteriore per ciascuno di essi, altrimenti si potrebbe utilizzare ad oltranza la difesa di misura.

Chi sorpassa con entrambi i piedi questa linea la sanzione è una stoccata all’avversario

 

 

 

 

  • Perché il Regolamento distingue il match dall’assalto?

 

                                        La diversificazione risiede nell’ambientazione e nella finalità dello scontro: l’assalto è un incontro al di fuori di una gara e magari senza punteggio, un match è un episodio agonistico inserito in un contesto ufficiale

 

 

 

 

  • Perché il presidente di giuria può

                    annullare un colpo pur registrato

                    dall’impianto segnalatore?

 

                  Per vari motivi, tra cui: il colpo è arrivato prima dell’a voi o dopo l’alt – per comprovati guasti del materiale elettrico – se lo schermitore che ha toccato ha commesso determinate infrazioni – nella spada se la punta ha toccato oggetti estranei all’avversario – nella spada se il colpo è derivato da un incontro tra le punte…

 

 

 

 

  • Perché chi si accorge della mancanza

del meccanismo di sicurezza nella

presa del filo del rullo deve riferirlo

subito al presidente di giuria?

 

                        Perché il Regolamento subordina a questa preventiva segnalazione fatta al presidente di giuria l’eventuale annullamento della stoccata subita dall’avversario nel caso ci sia stato un simultaneo distacco dello spinotto

 

 

 

 

  • Perché chi ha un dubbio sull’efficienza

                    della propria arma dopo un colpo

                    appena subito non deve provare il

                    funzionamento dell’arma da solo?

 

Perché in questo caso il Regolamento subordina l’annullamento della stoccata al fatto che l’arma non sia stata toccata da alcuno o fatta oggetto di alcun uso

 

 

 

 

  • Perché in caso di spada con manico

                    francese non è possibile cambiare il

                    tipo di presa sul manico durante lo

                    sviluppo dell’azione?

 

 

                  Per l’ovvio motivo, peraltro espressamente vietato dal Regolamento, che la spada potrebbe essere utilizzata come arma da lancio

 

 

 

 

  • Perché nella spada il Regolamento

                    non sancisce con una penalità la

                    chiusura di misura perpetrata da uno

                    dei due tiratori ai danni dell’altro?

 

             Il motivo risiede nella natura non convenzionale della spada.

Mentre nel fioretto e nella sciabola ogni scansione del fraseggio è tutelata dal suo diritto ad espletarsi (ad esempio dopo una parata, si ha diritto alla risposta e così via), nella spada invece, non sussistendo alcun tipo di precedenza, non esistono questi vincoli.

Naturalmente a parte una chiusura di natura violenta che è comunque sanzionata

 

 

 

 

121)      Perché un’azione viene detta diretta?

 

Perché, partendo da una determinata linea di offesa, l’attacco arriva a bersaglio senza mutare mai tale linea

 

 

 

122)      Perché un’azione viene detta indiretta?

 

Perché, partendo da una determinata linea di offesa, l’attacco arriva ad un bersaglio che giace su una linea di offesa diversa

 

 

 

 

  • Perché un assalto nei tempi addietro era

                       denominato accademico?

 

                        La motivazione risiede nel fatto che non si teneva alcun conto del punteggio, almeno sino a quando, trascorso un determinato tempo prestabilito, si disputavano a conclusione le due o tre ultime belle (stoccate): in effetti l’occasione, bandendo l’agonismo in senso stretto, tendeva ad esaltare la qualità della scherma espressa, con chiari intenti di voler dare puro spettacolo per il pubblico

 

 

 

 

  • Perché un seconda intenzione si differenzia da un controtempo?

 

 

Entrambe le azioni si ripropongono non di sorpassare in prima battuta la difesa dell’avversario in modo diretto (azione semplice) oppure in modo indiretto (azione composta), ma si basano sul concetto che tale difesa si deve compiere per poi costruire su questa realizzazione la definitiva contraria vincente.

Tuttavia la seconda intenzione si attua facendo parare e rispondere compiutamente l’avversario, per poi artatamente controparare e rispondere; invece il controtempo si attua provocando e  facendo sfogare l’uscita in tempo dell’avversario (che si difende appunto così), per poi applicare la definitiva contraria vincente

 

 

 

 

  • Perché un colpo è detto di fuetto?

 

In alternativa al cosiddetto colpo lineare, che per arrivare a bersaglio percorre una traiettoria pressoché rettilinea, la flessibilità acquisita dalle lame di ultima generazione consente anche il fuetto, che fa arrivare a bersaglio la punta attraverso una traiettoria curvilinea, ottenuta con una specie di colpo di frusta impresso da un movimento secco e repentino del polso armato

 

 

 

 

  • Perché una rimessa di differenzia da un

                       secondo colpo?

 

            In entrambi i casi si tratta di una reiterazione di un primo attacco andato a vuoto, reiterazione consentita dall’atteggiamento dell’avversario, che dopo aver parato non effettua (colpevolmente) la sua risposta.

Restando in posizione di affondo, si hanno due opportunità geometriche: la rimessa, che consiste nel vibrare un nuovo colpo sullo stesso bersaglio, magari con un’opportuna angolazione per passare sotto la primitiva parata – il secondo colpo, che consiste nel tirare una nuova stoccata sul bersaglio opposto a quello originario, lasciato appunto scoperto in conseguenza della parata sterile