Vincenzo Cordova, Annotazioni di un istruttore di scherma


 

 

 

Vincenzo Cordova

Istruttore Nazionale

l’istruttore dai due cuori

https://www.facebook.com/SalviamofiorettonelsudItalia

 

La capacità di sintesi: con poche parole si riesce a toccare le corde giuste e a farle vibrare

 

       

 

 

 

 

          Mi presento sono Vincenzo Cordova Ist. Nzl di Scherma classe ’70….conobbi la scherma nel lontano 1981 mi porto un mio amico, allora compagno di classe Flavio Puccini, che conobbi quell’anno dopo che la famiglia fu trasferita dalla Sardegna a Reggio Calabria, in quanto il padre era direttore della Frette e ogni 4/6 anni lo trasferivano.

         Per inciso divenne il mio migliore amico di quei tempi (non so se la cosa era ricambiata allo stesso livello di intensità…ma questa è un altra storia😂). Furono anni fantastici, non tanto per l’agonismo, allora avevamo una sola pedana e un apparecchio, ma per le giornate che passavamo in sala in maniera spensierata. La nostra amicizia causa del trasferimento del padre si interruppe alle superiori, allora non c’era internet e né cellulari ed ognuno prosegui il proprio percorso. 
Ma diversi anni dopo circa 30 le nostre vite si rincontrarono proprio su una pedana…lì dove c’eravamo lasciati…lui maestro ed io istruttore.
La scherma toglie molto, ma da anche molto…ma torniamo a me…continuai la scherma tra alti e bassi per svariati anni ma con molte pause di riflessione…la mancanza di stimoli…non mi creava obiettivi da raggiungere.
         Lasciai definitivamente a 27 anni il lavoro e l’amore mi portano via dalla scherma…ma sentivo che mi mancava qualcosa, non ero completamente appagato…e quando se ne presentò l’occasione ultra trentenne tornai in sala…non più come atleta, ma con l’idea di aiutare e di dare una sferzata di novità nel modo di pensare la scherma a Reggio Calabria.
Mi posi come obiettivo l’idea di fare agonismo, ma non con l’idea di inseguire la vittoria…ma come idea che la gara deve dare lo stimolo all’atleta per guardarsi allo specchio e fare il punto della situazione…dove sono arrivato? Che risultato avevo portato la volta precedente? Quante stoccate in più o in meno ho dato e ricevuto? Insomma l’idea è che ognuno deve crearsi degli obiettivi da raggiungere ed impegnarsi per fare si che si realizzino.

          Dopo alcuni anni…sentiii la necessità di creare qualcosa che meglio calzasse alla mia idea di scherma, per cui decisi di voltare pagina e con degli amici creammo un nuovo soggetto dove tutt’ora insegno.

Insegnare è la cosa che adoro di più per innumerevoli aspetti che l’insegnamento dà: in primis è che puoi incidere positivamente nella loro crescita e poi ti senti papà di tantissimi bimbi diversi ma unici tra loro.
 
PS: grazie alla scherma ogni tanto vedo il mio carissimo amico Flavio e non vi nascondo che alcune volte parto solo per vederlo per un caffè… ovviamente lui è più bravo di me e io non lo nascondo come molti maestri farebbero…ma io non sono maestro, sono istruttore Nazionale anche se ho conseguito tutti gli step per l’esame con tesi nel cassetto… Ma questa è un’altra storia…la racconterò un’altra volta.
 
 
 

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     Buongiorno popolo di facebook…

 

Sono istruttore di scherma…nel mio piastrone delle lezioni ho inciso due cuori…uno abbraccia e l’altro piange…da qui è nato l’istruttore dai due cuori…

Un cuore per accogliere i nuovi iscritti e condurli nel loro cammino di sport e di vita per tanti anni.

Un cuore per sopportare l’abbandono, inevitabile in una città che da poche speranze si nostri figli.

Quindi eccoci nelle mie riflessioni di maestro di scherma, uno sport a cui ho dato tanto della mia vita, ma che mi regala tanto…

Benvenuti nel mio mondo!

 
 
 
 
 
 
 

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Si perde con onore e si vince con rispetto….

 

Sembra una frase detta così…ma ha un significato importante per la crescita di un’atleta…

Il combattimento di scherma (assalto) ha un saluto iniziale e un saluto finale…una volta calata la maschera si deve combattere senza esitazione dando tutto te stesso.

Spesso esorto i ragazzi a non mollare mai anche se l’avversario è palesemente più forte…. perché alla fine dell’assalto anche se il destino era segnato…avrete nel saluto finale…. conquistato il rispetto dell’avversario (perdere con onore). Se invece sarete voi i più forti…non dovrete mai schernire l’avversario perché lui ci sta mettendo tutto se stesso per…(vincere con rispetto).

Buona scherma ragazzi/e

 

 

 

 

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  La passione alimenta il circolo virtuoso

 

Faccio prima una premessa… non sono mai stato un’atleta forte…tutt’altro…però passavo ore a muovere il polso con la matita…giornate davanti allo specchio per capire come stare in guardia… da piccolo non mi chiedevo la ragione, oggi lo so…si chiama fuoco della passione…quello che arde dentro e che alimenta tutti i nostri pensieri…il fuoco arde e ti fa venire sete…la sete della conoscenza…quella che ti stimola ad apprendere ad essere una spugna per assorbire tutto il sapere che riesci a spremere da ogni dove…la passione brucia il tuo corpo e ti fa venire fame…la fame dello sperimentare…provare e riprovare un gesto finché non ti soddisfa…finché senti che quel movimento non è il gesto, bensì il tuo gesto.

Ecco cos’è il talento per me.

Il talento non è una capacità (per semplificare) ma è il modo in cui tu affronti le cose…se riesci ad accendere il fuoco allora avrai presto fame e sete, e nessuna fatica, dolore, ostacolo può distoglierti da ciò che ti rende felice.

Concludo con un messaggio ai miei allievi ipotetici…alla domanda: sono portato per questo sport?… ahimè! devo dirti che non hai “talento”…le cose non ti vengono facili, spesso sei testone e poco propenso al cambiamento e perché tu ti convinca di un movimento devo sudare sette magliette…però hai una cosa che ti rende speciale al mio cospetto…il fuoco dei tuoi occhi. Ti confesso inoltre che io sono il maestro meno carismatico della terra, ma in compenso ho grandi polmoni e giuro li userò… soffieró più forte che potrò…per alimentare quel fuoco che hai dentro… finché lo sport farà parte della tua vita io sarò accanto a te!

 
 
 
 
 
           

 

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Il maestro di scherma prende il tuo ❤️ e lo getta oltre l’ostacolo.

Non odiare il tuo maestro perché ti sprona a fare di piu…lui crede in tè;
Non odiare il tuo maestro perché ti riprende quando non sei concentrato… lui ti vuole migliore di come sei.;
Non odiare il tuo maestro quando sei stanco, svogliato…. lui vuole insegnarti che la costanza batte il talento;
Non odiare il tuo maestro quando ti chiede di più…. lui vuole insegnarti a vedere i tuoi Limiti e a superarli;
Non odiare il tuo maestro se non ti loda sempre… lui vuole insegnarti che sentire il proprio corpo che vibra agi stimoli è il suo miglior complimento;
Non odiare il tuo maestro se ti mette le sedute di allenamento nel tuo tempo libero…. lui vuole insegnarti che il risultato è una conseguenza del tuo sacrificio;
Non odiare il tuo maestro se nonostante tutto i risultati non arrivano….lui vuole insegnarti che il fallimento è parte fondamentale del processo di crescita di un uomo;
Non odiare il tuo maestro se pretende che tu faccia tutte le gare; lui vuole insegnarti che solo attraverso l’esperienza potrai sentirti sicuro dei tuoi mezzi;
Non odiare il tuo maestro…. perché ricorda….tutte le volte che sei in sala lui è li con te…il tuo tempo è anche il suo tempo…il tuo sudore è anche il suo sudore….le tue sconfitte sono anche le sue sconfitte….le tue gioie sono anche le sue gioie… lui non prenderà nulla da lui…tu tutto!
Una vita dietro il piastrone

 

 

 

 

 

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…ad un certo punto succede….

 
           L’apprendimento dell’atleta non è come la salita di una pendenza di un’auto…lenta e costante…ma piuttosto, è come una scalinata fatta di gradini tutti diversi tra loro.
Stai lì, giorno dopo giorno, a ripetere sempre lo stesso gesto e niente… non succede nulla… poi ad un certo punto…succede…il gesto è appreso!
Per semplificare possiamo dire che il grado di apprendimento è fatto di numeri dispari… i processo di apprendimento è fatto di numeri pari….
Caro allievo ora riprendiamo la lezione.

 

 

 

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         …….seguirà