C.I.P. Comitato Italiano Paralimpico


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CIP Comitato Regionale Toscana toscana@comitatoparalimpico.it

Segreteria CIP Toscana” D.ssa Silvia Tacconi 055661576 –

Edoardo Morini membro della Giunta CIP Comitato Regionale Toscana e.morini1940@gmail.com

 

Storia del Comitato Paralimpico Italiano

Se il movimento paralimpico internazionale deve la sua nascita al neurochirurgo inglese Sir Ludwig Guttmann, il primo ad avviare alla pratica sportiva i reduci britannici che, nel corso della II Guerra Mondiale, riportando una lesione midollare, venivano ricoverati presso la “Spinal Injuries Unit” di Stoke Mandeville, il “Padre” della Sport Terapia e del paralimpismo in Italia è stato invece il dottor Antonio Maglio.

1960
Senza il suo lavoro e la sua totale dedizione, che durò dal 1935 anno di conseguimento della laurea in medicina e chirurgia all’Università di Bari fino al giorno della sua scomparsa avvenuta a Roma il 7 gennaio del 1988, Roma e l’Italia non avrebbero avuto il privilegio di aver dato i natali ai Giochi Paraolimpici estivi nel 1960, senza contare che migliaia di persone disabili in Italia devono alle sue intuizioni la loro salute, il prolungamento delle aspettative di vita ed il loro reinserimento nella società civile.
Egli infatti è stato realmente l’ideatore ed il propugnatore della prima Olimpiade per atleti paraplegici. In Italia erano i primi Anni ’50 e, purtroppo, imperava una scarsa cultura in materia di disabilità, che attanagliava le persone comuni in opprimenti pregiudizi spesso conseguenza di confinamento e di rifiuto della persona disabile. Ma Antonio Maglio impresse una nuova concezione della disabilità attuando, seguendo le esperienze di paesi più evoluti quali la Germania e l’Inghilterra, nuove metodologie terapeutiche per i pazienti neurolesi.
1957
Le risultanze dei suoi nuovi metodi furono immediatamente positive: riduzione del tasso di mortalità e attenuazione degli stati depressivi dei soggetti che ebbero la fortuna di essere compresi tra quelli ospiti del Centro Paraplegici di Ostia “Villa Marina” che aprì i battenti nel giugno del 1957 per volere dell’Inail di cui Antonio Maglio fu vicedirettore nonché primario del Centro che, presto, divenne famoso in tutto il Paese e all’estero.
Egli fece esattamente quello che Ludwig Guttmann praticava a Stoke Mandeville ma ampliò notevolmente i programmi moltiplicando le attività fisiche attraverso numerose discipline sportive e utilizzando lo spirito agonistico quale sprone a reagire e ritrovare se stessi e le proprie abilità: nuoto, pallacanestro, tennistavolo, getto del peso, lancio del giavellotto, tiro con l’arco, scherma e corsa in carrozzina.

1964
In questa crescita l’Inail ha avuto un ruolo fondamentale perché l’ente, sotto la spinta di Antonio Maglio e di alcuni volenterosi professori di educazione fisica, finanziò da subito la pratica sportiva dei paraplegici, tanto che nel 1964 l’Italia partecipò con due rappresentative di atleti di cui una sotto la sigla dello stesso Inail (l’altra sotto quella dellOnig, Opera nazionale invalidi di guerra) sebbene uniti dal tricolore.
Dal confronto con le altre Nazioni ai Giochi Paralimpici di Tokyo 1964 (ancora però si chiamavano Giochi internazionali di Stoke Mandeville) emerse l’arretratezza del nostro movimento rispetto a Paesi come Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Spagna, Olanda e Germania rappresentate da una Federazione o Comitato nazionale paralimpico riconosciuto dal relativo Comitato Olimpico e, in altri casi, con finanziamento e sostegno diretto da parte dello Stato.

1972
Fino al 1972 era ancora il Centro Inail di Ostia a finanziare e potenziare lo sport dei paraplegici e quando la gestione dello stesso passò all’Ente Ospedaliero regionale si rischiò addirittura di non partecipare ai Giochi di Heidelberg ’72 per mancanza di fondi.
1974
Solo nel 1974 si arrivò alla costituzione dell’Associazione Nazionale per lo sport dei paraplegici (Anspi) per promuovere, sviluppare e disciplinare lo sport di questi atleti quale strumento di recupero e quale mezzo di salute cominciando così ad affacciarsi un’accezione di sport quale diritto per tutti i cittadini disabili. Si partecipò così, per la prima volta, ai Campionati Europei di atletica leggera (Vienna 1977) e a quelli di basket in carrozzina (Olanda 1977). Fu un primo passo, ma le esigenze divennero molteplici, gli impegni nazionali e internazionali si moltiplicarono in fretta come pure la domanda di sport da parte delle persone con altre tipologie di handicap. Per tutti gli anni ’70, poi, la Fisha (Federazione italiana sport handicappati), che fino al 1978 agì come Anspi, operò nel tentativo di stabilire un rapporto solido e chiaro con il Comitato Olimpico Nazionale.

1981
Il 1981 vide poi a Roma una grande manifestazione di atletica leggera, scherma, nuoto e pallacanestro e, allo Stadio dei Marmi, divenne storica l’impresa del canadese Arnie Boldt che, nel salto in alto, saltò con una sola gamba la misura eccezionale di 2 metri e 4 centimetri. Fu lo stesso Boldt a rappresentare tutti i disabili al Giubileo degli Sportivi celebrato da Papa Giovanni Paolo II allo Stadio Olimpico in Roma.

1987
Nello stesso anno la Fisha ottenne l’adesione al Coni, compiendo il primo significativo passo verso il riconoscimento dell’attività sportiva svolta dalle persone con disabilità. Sei anni dopo, nel 1987, il Comitato Olimpico decretò il riconoscimento giuridico della Fisha ed il suo ingresso nell’olimpo delle Federazioni Sportive Nazionali. Il Presidente della Fisha (che estendeva la sua competenza anche in materia di disabilità mentale) entrò, così, di diritto nel governo dello sport nazionale rappresentando anche la Fics (Federazione Italiana Ciechi Sportivi) e la Fssi (Federazione Sportiva Silenziosi Italiana).

1990
La costituzione della Federazione Italiana Sport Disabili avvenne nel novembre del 1990, risultante quindi dall’unificazione volontaria delle tre federazioni sportive competenti in materia di handicap: la Fisha (Federazione Italiana Sport Handicappati), la Fics (Federazione Italiana Ciechi Sportivi) e la Fssi (Federazione Italiana Silenziosi d’Italia). E’ in questo contesto che gli atleti con disabilità intellettiva e relazionale ricevono pari dignità e considerazione alla stregua dei loro ‘’colleghi’’ con disabilità fisica e sensoriale.

1996
Nel 1996 però il movimento sportivo dei Silenziosi si scorporò dalla Fisd, in quanto il Ciss (Comitato Internazionale Sport Silenziosi) non aderisce ai principi ed ai programmi Olimpici e Paralimpici.
Sul piano giuridico, il movimento paralimpico ha compiuto un ulteriore passo. Lo Stato ha attribuito compiti aggiuntivi alla Federazione Italiana Sport Disabili individuandola quale Comitato Italiano Paralimpico (Cip), un ente che va al di là della semplice preparazione delle squadre agonistiche impegnate a partecipare ai Campionati e alle manifestazioni del calendario internazionale sanzionato dall’International Paralympic Committee.

2003
La legge istitutiva del Comitato Italiano Paralimpico (Legge n°189 del 15 luglio 2003) ed il successivo decreto di attuazione (Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri dell’8 aprile 2004), infatti, hanno riconosciuto la valenza sociale dell’organismo, che mira a garantire il diritto allo sport in tutte le sue espressioni “promuovendo la massima diffusione della pratica sportiva per disabili in ogni fascia di età e di popolazione” affinché ciascun disabile abbia l’opportunità di migliorare il proprio benessere e di trovare una giusta dimensione nel vivere civile proprio attraverso lo sport quale strumento di recupero, di crescita culturale e fisica nonché di educazione dell’individuo disabile e non.

2015
Grazie, poi, all’approvazione della legge 124/15 del 7 agosto 2015 sul riordino della Pubblica Amministrazione, i successivi DPCM del 25 agosto 2016 e del 17 febbraio 2017 e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 5 aprile 2017, il Comitato Italiano Paralimpico ha ottenuto il riconoscimento formale di Ente Pubblico per lo sport praticato da persone disabili, alla stregua del CONI, mantenendo il ruolo di Confederazione delle Federazioni e Discipline Sportive Paralimpiche, sia a livello centrale che territoriale, con il compito di riconoscere qualunque organizzazione sportiva per disabili sul territorio nazionale e di garantire la massima diffusione dell’idea paralimpica ed il più proficuo avviamento alla pratica sportiva delle persone disabili.
Il CIP, relativamente all’attività agonistica, coordina e favorisce la preparazione atletica delle rappresentative paralimpiche delle diverse discipline in vista degli impegni nazionali ed internazionali e, soprattutto, dei Giochi Paralimpici, estivi ed invernali, che si svolgono, circa due settimane dopo i Giochi Olimpici, nelle stesse sedi e strutture utilizzate per le Olimpiadi.
Ad oggi, il CIP riconosce circa cinquanta entità sportive, tra federazioni paralimpiche, discipline paralimpiche, enti di promozione paralimpica ed associazioni benemerite paralimpiche, di cui circa trenta riconosciute anche dal CONI.

 

 

Storia E Numeri

Il Comitato Italiano Paralimpico è l’ente individuato dallo Stato per coordinare, disciplinare e promuovere lo svolgimento della pratica sportiva da parte della popolazione disabile a qualunque livello e per qualsiasi tipologia di disabilità.
Il CIP annovera oltre 70mila tesserati, grazie all’attività svolta attraverso le Federazioni Sportive Paralimpiche, le Organizzazioni Promozionali, le Associazioni Benemerite e le Entità Sportive Convenzionate.
Il CIP è impegnato a garantire a tutti i soggetti disabili il diritto alla pratica sportiva, quale efficace mezzo di integrazione e crescita personale attraverso la sfida con se stessi e con gli altri.
Da recenti indagini ISTAT risulta che, ogni anno, si hanno 2.000 disabili in più a causa di incidenti stradali, che circa 1.000.000 di persone disabili, in età compresa tra i 6 e 40 anni, potrebbe praticare attività sportive con evidenti benefici psicologici, che 150.000 adolescenti disabili frequentano la scuola dell’obbligo e che, non ultimo, 42.000 sono i bambini tra 0 e 5 anni.
Con questo spirito il Comitato Regionale Toscana ha concepito il Progetto SportHabile e ha avviato un processo teso ad instaurare collaborazioni con le Istituzioni per ricercare il miglior risultato riabilitativo attraverso lo sport.
Si ritiene fondamentale raggiungere quanti più utenti potenziali, attraverso l’attivazione di sportelli informativi in grado di accogliere le persone disabili e di illustrare loro le opportunità presenti sul territorio e i significativi benefici della pratica sportiva.

 

 

Presidente del C.I.P.   LUCA PANCALLI

Luca Pancalli nasce a Roma, il 16 aprile 1964. Pratica il pentathlon moderno, conquistando,
dopo diversi titoli italiani di categoria, un posto in Nazionale Juniores. A Vienna, nel giugno del
1981, nel corso di un meeting internazionale, durante la frazione di gara a cavallo, riporta la
frattura delle vertebre cervicali, conseguente lesione midollare e paralisi degli arti inferiori.
Dopo un lungo periodo di riabilitazione, torna a gareggiare a livello paralimpico nel nuoto,
dove conquista 15 medaglie ai Giochi Paralimpici (8 oro, 6 argento, 1 bronzo), 10 ai Mondiali
(6 oro e 2 argento) e 6 agli Europei, tutte d’oro. Si ritira dall’attività nel 1996. Nel 2000 è
eletto Presidente della Federazione Italiana Sport Disabili, che tre anni dopo, con Legge dello
Stato, grazie a un intenso impegno personale, diventa Comitato Italiano Paralimpico – oggi
Ente di Diritto Pubblico grazie alla legge 124/15 del 7 agosto 2015 sul riordino della Pubblica
Amministrazione, i successivi DPCM del 25 agosto 2016 e del 17 febbraio 2017- divenendone
il presidente, carica che ancora oggi ricopre. Riceve, per meriti sportivi, 4 medaglie d’oro al
valore atletico (1985/1989/1991/1995), la Stella d’Oro e il Collare d’Oro. E’ poi nominato
Ufficiale della Repubblica, Commendatore, infine Grande Ufficiale. Il 10 dicembre 2011 è stato
insignito con il Paralympic Order, il più alto riconoscimento attribuito dall’Ipc (International
Paralympic Committee) alle persone che, per la loro opera e il loro lavoro, si sono distinte nel
mondo dello sport paralimpico.
E’ stato vice presidente del CONI dal 2005 al 2013 e Commissario Straordinario della
Federazione Italiana Giuoco Calcio dal settembre 2006 fino all’aprile 2007. E’ stato membro
del Consiglio di Amministrazione del Comitato organizzatore delle Olimpiadi di Torino 2006.
Nel 2005 viene eletto Segretario Generale dello European Paralympic Committee, fino
all’ottobre 2013. E’ stato Presidente del Comitato per l’attuazione del programma
straordinario per l’Impiantistica sportiva destinata allo sport professionistico. Nel settembre
del 2009 viene nominato Direttore dell’Istituto di Medicina dello Sport del CONI all’Acqua
Acetosa, incarico che mantiene fino al giugno 2013. Nel febbraio 2011 assume l’incarico di
Commissario Straordinario della Federazione Italiana Danza Sportiva, che ha termine nel
luglio 2012 con l’elezione del nuovo Presidente federale. Nel 2013 Ignazio Marino, sindaco di
Roma, lo nomina Assessore alla qualità della vita, sport e benessere, incarico che riveste fino
al novembre 2014. Dall’agosto 2013 all’agosto 2014 è stato Presidente del Settore giovanile e
scolastico della FIGC. Dal marzo 2015 è stato, fino alla chiusura dello stesso, vice Presidente
del Comitato Promotore “Roma 2024”, guidato da Luca Cordero di Montezemolo, per la
candidatura di Roma a ospitare i Giochi Olimpici e Paralimpici nel 2024. Dall’8 settembre
2017 è membro dell’Executive Board del Comitato Paralimpico Internazionale. Il 24 gennaio
del 2018 è stato confermato alla Presidenza del Comitato Italiano Paralimpico, nel frattempo
divenuto Ente di Diritto Pubblico, grazie all’approvazione della legge 124/15 del 7 agosto
2015 sul riordino della Pubblica Amministrazione, il successivo DPCM del 25 agosto 2016, il
Decreto Legislativo n. 43 del 27 febbraio 2017 e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 5
aprile 2017.
Autore negli anni ‘90 di due manuali di diritto–compendi sulla normativa vigente in favore dei
cittadini disabili, ha tenuto, sulle stesse materie, relazioni sull’ordinamento sportivo italiano,
sul tema delle barriere architettoniche negli impianti sportivi e sul diritto allo sport, con
particolare attenzione al processo inclusivo delle persone disabili attraverso l’attività
sportiva. E’ autore, insieme al giornalista Giacomo Crosa, del romanzo “Lo specchio di Luca”,
edito dalla Fazi Editori, pubblicato nel 2013. Dal 1995 è, infine, componente del Direttivo
Nazionale della Anmic oltre che membro del Comitato centrale e Presidente della sede di
Roma della medesima organizzazione .
Luca Pancalli è sposato e padre di due figli.

 

Presidente – Giunta – Comitato Regionale Toscana

PRESIDENTE:

Massimo Porciani
cell. 334/6689305
porciani@promogest.net

 GIUNTA:

FSP – FCI

Giacomo Bacci
baccig@alice.it

FSNP – FISDIR

Alessio Focardi
Tel.: 391-7302100
alessio.focardi@libero.it

DSP – DSAP

Antonio Agostinelli
cell. 349/8262335
tonyagosti@gmail.com

 

FSNP – FIS

Edoardo Morini
cell. 347/6423554
e.morini1940@gmail.com

RAPPRESENTANTE ATLETI

Stefano Gori
cell. 347/6162949
stefano.gori01@agenziaentrate.it

 

RAPPRESENTANTE TECNICI

Lucio Nugnes
Tel.: 333-4891402
lucio.nugnes@gmail.com